mercoledì 31 dicembre 2008

Il 2008 e la Cina

Il 2008 e la CinaIl 2008 è stato un anno indimenticabile e straordinario, in cui la Cina ha vissuto moltissime prove e difficoltà, ma anche raccolto altrettante conferme e apprezzamenti.

Il popolo cinese ha patito le disastrose calamità naturali di pioggia, neve e ghiaccio e lo spaventoso sisma di Wenchuan, e superato le dure prove dei cambiamenti internazionali. Nel contempo ha condiviso con i popoli del mondo i felici momenti delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Beijing, e offerto al mondo l'enorme piacere del completo successo del volo spaziale con equipaggio della navicella Shenzhou n.7. Ha anche celebrato il 30° anniversario delle riforme e dell'apertura, ed affrontato la crisi finanziaria internazionale sotto gli sguardi del mondo intero.

La Cina ha affrontato le sfide con coraggio e intelligenza, ottenendo brillanti vittorie. La storia testimonia che il 2008 è stato davvero l'anno della Cina!

martedì 30 dicembre 2008

L'eclisse solare del secolo, in Cina il 22 luglio 2009

Cala un silenzio irreale, rinascono paure ancestrali, la natura si ferma... Secondo l'astrologia tradizionale cinese il sole nero sarebbe presagio di sventura. L'eclissi totale di sole più lunga del secolo ci sarà il 22 luglio 2009, e il posto migliore per ammirarla sarà la fascia tra Leshan e Shanghai, dove il fenomeno durerà tra i quattro e i sei minuti.

Un’eclisse di sole è sempre un avvenimento estremamente particolare ed emozionante, ma questa non sarà paragonabile alle altre. La geometria dell’allineamento terra–luna-sole in questa occasione, farà sì che questa sarà l’eclisse di maggior durata di tutto il secolo appena iniziato, addirittura fino a 6 minuti e 39 secondi.

Un eclissi eccezionale, per durata e posizione, che ha il suo epicentro visivo nella Cina centro meridionale. La linea di totalità è anche in una zona suggestiva e magica, vicino al Monte Emi, una delle quattro montagne sacre della Cina.


L'eclisse solare del secolo, in Cina il 22 luglio 2009

mercoledì 24 dicembre 2008

Musica cinese

Grazie a YouTube, un po' di buona musica cinese d'annata.




lunedì 22 dicembre 2008

Le 10 principali società cinesi in rapida crescita

Le 10 principali società cinesi in rapida crescitaUna lista MOLTO interessante, per chi desidera lavorare in Cina, e per chi è interessato a individuare le 10 principali società cinesi in rapida crescita, per proporre partnership o per investirci. Potete giurarci, molte tra queste saranno tra poco nell'elite delle 10 società cinesi che sfonderanno in occidente.
Buona lettura, e successiva Googlata per maggiori info. Il numero in corsivo di fianco ogni nome, è il fatturato 2007, in Dollari americani. Milioni.

1 Alibaba.com - $307m
2 Philex Mining - $255m
3 Sihuan Pharma - $41m
4 Digitech Systems - $41m
5 Avy Precision Tech - $81m
6 Divi's Laboratories - $248m
7 Shin Zu Shing - $164m
8 Tulip Telecom - $292m
9 Danhua Chemical - $63m
10 Tencent - $542m

domenica 21 dicembre 2008

Riapre la Casina cinese a Palermo

La Casina cinese a PalermoUn piccolo pezzo di Cina in Italia, a Palermo: non l'ennesima cineseria qualsiasi, ma la storica Palazzina cinese realizzata da Giuseppe Venanzio Marvuglia nel 1799 su commissione di Ferdinando IV di Borbone.
La Casina cinese del Real Parco della Favorita di Palermo, al confine con la riserva naturale di Monte Pellegrino, riapre al pubblico dopo 24 anni, al termine di un lungo e complesso lavoro di restauro.
La casa originaria, in legno, fu acquistata da Ferdinando IV di Borbone dall'avvocato Lombardo e il Marvuglia realizzò una costruzione mirabile mantenendo l'insolito, almeno per la Sicilia, stile orientale che culmina con un tetto dorato a pagoda sorretto da un tamburo ottagonale. Al piano terreno si trovano porticati ad arco ogivali, e la costruzione è arricchita da torrette con scale elicoidali a giorno, opera di Giuseppe Patricolo. Il tutto abbellito da campanelli, travi in legno intagliato nelle terrazze e smerli, che hanno reso più lungo e difficile il restauro.

Gli appartamenti sono distribuiti su due piani. Nel seminterrato si trovano la sala da ballo e la saletta delle udienze decorate tutte da Velasquez. Si sale al primo piano con una scala esterna, là si trovano il salone dei ricevimenti in stile cinese con pannelli in stoffa dipinti, la sala da pranzo con la tavola matematica del Marvuglia e la camera da letto del Re con la volta dipinta in stile cinese dal Codardi e dal Velasquez. Al secondo piano si trovava l'appartamento della Regina Maria Carolina con due salette di ricevimento e la camera da letto con lo spogliatoio. All'ultimo livello si trova una grande terrazza di forma ottagonale coperta a pagoda con soffitto decorato dal Silvestri. Nel 1800 si sistemò il giardino sul retro e Giuseppe Patricolo curò il tempietto cinese. La palazzina è circondata da un giardino all'italiana che abbina vasche di marmo bianco con grotte naturali alla cinese. Tra il 1800 e il 1806 vennero realizzati i due padiglioni dei cacciatori reali.

Quando fu realizzata l'Unità d'Italia la Palazzina cinese e il Parco della Favorita passarono alla Corona Sabauda e poi allo Stato e infine divennero proprietà del Comune di Palermo.


La Palazzina cinese prima del restauro

sabato 20 dicembre 2008

Vita notturna a Shanghai



martedì 16 dicembre 2008

Volo diretto Cina-Taiwan

Volo diretto Cina-TaiwanDa ieri sono partiti alla grande i collegamenti diretti tra Cina e Taiwan: 16 voli passeggeri nonstop al giorno; via libera anche al primo collegamento nonstop Cina-Taiwan per i voli cargo, da Guangzhou (Canton) a Taipei; inaugurazione di rotte dirette per la navigazione mercantile fra 63 porti della Repubblica Popolare cinese e 11 di Taiwan; lancio del servizio di recapito postale diretto.

Prima per ragioni politiche la maggior parte dei collegamenti dovevano transitare da "zone terze", in particolare Hong Kong (che è parte della Cina ma ha lo statuto di Regione amministrativa speciale con molte diversità e privilegi).

Questo balzo in avanti nel disgelo fra Pechino e Taipei è un'evoluzione politica che matura da mesi, per la precisione da quando gli elettori taiwanesi hanno scelto un presidente meno apertamente indipendentista. Tuttavia la crisi economica ha fatto la sua parte: i dirigenti politici sulle due sponde dello Stretto hanno capito che, in una fase come questa, tutte le azioni che possono dare slancio al commercio estero e agli investimenti internazionali sono da non trascurare.

domenica 14 dicembre 2008

I cinesi hanno inventato il gioco del calcio

I cinesi hanno inventato il gioco del calcioNel terzo secolo avanti Cristo, sotto la dinastia Han, in Cina avevano un grandissimo successo giochi a squadre conosciuti come Tsu Chu, con Tsu che sta per piede e Chu per palla. Chi legge penserà che sto per dire che... i cinesi hanno inventato il gioco del calcio. Chi legge ha indovinato :-) ...il calcio fa parte della lunga lista di invenzioni cinesi.

Per ammissione della FIFA stessa, i cinesi hanno inventato il gioco del calcio 2300 anni fa, e ci giocavano più per sport, per migliorare la forma fisica dei militari, che per il divertimento di un pubblico che del resto non c’era, fatta eccezione per i commilitoni e qualche funzionario statale annoiato.

Una piccola sfera di cuoio riempita di piume e capelli, del diametro di circa trenta centimetri, da prendere a calci e da buttare in una piccola rete separata da due canne di bambù: questo in sostanza era lo Tsu Chu. A differenza di molte sue varianti dello stesso periodo l’uso delle mani non era consentito: il numero dei giocatori era variabile ed il portiere non era previsto, ma uno o più uomini, in genere i più alti e robusti, e certamente quelli meno bravi in mezzo al campo, stazionavano in maniera quasi fissa davanti alla porta. Insomma, un calcio vero e proprio, ma confinato nelle caserme e nei campi di addestramento militari. Quindi con pochissima, per non dire nessuna, presa popolare.

Oggi, 2300 anni dopo, i cinesi non sono sicuramente i migliori in questa disciplina. Ma anche in questo campo, tra poco, le cose torneranno al loro ordine naturale.

sabato 13 dicembre 2008

Summit trilaterale tra Cina, Giappone e Corea

Summit Cina Giappone CoreaTaro Aso, Wen Jiabao e Lee Myung-bak: tutti insieme appassionatamente in un summit trilaterale che potrebbe far tremare l'Europa e l'America.

I presidenti di Giappone, Cina e Corea, le tre tigri asiatiche, hanno lanciato le basi non solo per una più stretta collaborazione economico-finanziaria, ma per l'avvio di una nuova fase delle relazioni internazionali destinata ad avere profonde ripercussioni su scala globale.

Il premier nipponico, quello cinese e il presidente coreano si sono incontrati a Fukuoka, la città portuale giapponese affacciata sul continente che nei secoli è stata la via di ingresso per le merci e la cultura sino-coreana nell'arcipelago.

Giappone e Corea, storicamente molto più che semplici alleati degli Stati Uniti, si starebbeo "pericolosamente" avvicinando alla Cina? E' possibile.
Nel primo summit trilaterale autonomo, i leader delle tre nazioni hanno lanciato un messaggio di solidarietà reciproca e di orgoglio asiatico con accenti intensi, almeno nella forma, che solo qualche tempo fa sarebbero apparsi impossibili tra nazioni caratterizzate da una storia di tensioni e sospettosità reciproca.

I summit tra i leader ora saranno annuali (i prossimi si terrano nel 2009 in Cina e nel 2010 in Corea) ed è chiaro che, come minimo, contribuiranno a smussare eventuali circostanze future di tensione bilaterale.

L'elemento di forte rilevanza è questa affermazione di orgoglio asiatico, nella convinzione comune che Cina, Giappone e Corea eserciteranno un ruolo di «centro della crescita economica globale» al fine di «far tornare l'economia mondiale su un sentiero di crescita sostenibile»: a questo riguardo i tre Paesi «dovranno assumere un ruolo più importante» e rafforzare ulteriormente la cooperazione regionale per affrontare le turbolenze dei mercati finanziari.

Un approccio pragmatico, che porta a mettere la sordina ai tradizionali risentimenti reciproci. E se Usa ed Europa vedono in generale con sospetto un riavvicinamento tra Giappone, Cina e Corea, forse qualcuno in occidente da oggi comincerà a guardare con un po' di timore le prove di amicizia a tre che per certi aspetti potrebbero marginalizzare gli altri.

giovedì 4 dicembre 2008

Scambi commerciali Italia Cina

Scambi commerciali Italia CinaNel pessimismo generale, sfugge a molti che l'Italia si attesta come il quarto partner commerciale della Cina, mentre la Cina è al momento il più grande partner commerciale dell'Italia in tutta l'Asia.

Quest'anno, da gennaio ad ottobre, la quota degli scambi commerciali tra Italia e Cina ha raggiunto il valore di 25 miliardi e 779 milioni di euro, superando il valore degli scambi dell'intero 2007. Chiuderemo l'anno molto bene, quindi, e nonostante la crisi ci sono le premesse per un ottimo 2009.

Possibili aree di miglioramento, a mio avviso:
- incrementare lo scambio di opinioni sull'attuale situazione commerciale tra i rispettivi governi, istituzioni commerciali, camere di commercio;
- prospettive dei negoziati di Doha;
- promozione di investimenti bilaterali;
- collaborazione nel settore dell'economia sostenibile;
- protezione dei diritti di proprietà intellettuale e sull'ingresso nei mercati.

Buon lavoro, e buoni scambi commerciali tra Italia e Cina!